Month: ottobre 2016

l’inquinamento acustico

 

Domani, giovedi 28 ottobre saremo ospiti alla giornata Sound  & the city organizzata dall’università di Torino, per parlare di “inquinamento acustico e la comunicazione animale”. Ecco un riassunto sulla mia presentazione, dove parlo anche di come l’inquinamento acustico influisce la vita dei nostri amici a quattro zampe.

Com’è noto l’inquinamento acustico causa problemi di diverso tipo sia nell’uomo che negli animali. In questi ultimi influenzando sui comportamenti naturali tra cui: la comunicazione, la riproduzione e sviluppo della popolazione, la caccia e nutrizione e la ricerca di luoghi di riparo. Vediamo come vengono modificati questi comportamenti negli animali selvatici che vengono a trovarsi in ambienti antropici.

Alcuni studi hanno evidenziato che in molte specie, come alcuni uccelli e nelle rane, il tasso di riproduzione è diminuito. Questo perché i maschi durante il corteggiamento vocalizzano per competere durante la scelta del partner da parte delle femmine. La presenza di rumori di disturbo non permette una scelta accurata e soprattutto la ricerca e il ritrovamento del maschio. Inoltre i maschi, per farsi sentire aumentano il volume delle loro vocalizzazioni emettendo suoni meno piacevoli e quindi le femmine hanno meno scelta e formando meno coppie riproduttive.

Alcune specie animali, come pipistrelli e gufi, hanno sviluppato un udito molto sensibile per cacciare in zone molto tranquille o periodi di maggior silenzio come le ore notturne.

In ambienti disturbati la caccia è più difficile e meno proficua in quanto i rumori delle prede vengono coperte da diverse fonti. Inoltre alcuni rumori possono confondere prede e predatori che non riconoscono la fonte come un pericolo. Oppure può succedere che una fonte di rumore può essere scambiata per una fonte di cibo confondendo gli animali durante la ricerca di cibo.

Questo succede anche in ambienti marini dove le navi confondono balene e altre specie marine, che non riescono ad orientarsi in modo corretto durante la navigazione.

La ricerca di spazi tranquilli sta spostando molte specie animali lontano dal loro habitat di origine modificando gli equilibri naturali e diminuendo la biodiversità nelle zone adiacenti ai centri urbani. Per gli animali è molto importante avere momenti di totale riposo lontano dallo stress per recuperare le energie disperse.

Inoltre un posto sicuro è importante durante la riproduzione e o sviluppo dei cuccioli per permettere la crescita di individui sani e forti.

Rumori improvvisi, come il passaggio di moto o i fuochi d’artificio creano forti picchi di stress che non permettono la normale crescita di un individuo e facendo si che ci sia sempre un livello di allerta molto alto tra le specie. Gli animali possono arrivare ad abituarsi a rumori costanti, come il traffico veicolare, ma è difficile che si abituino a rumori improvvisi in quanto la fonte è per loro ignota.

Passiamo ora a parlare di cani che nella loro evoluzione e selezione umana si sono adattati a molti aspetti antropici vivendo in ambienti più o meno naturali.

Per i cani che vivono con noi in casa, in ambienti più esposti e che quindi si sono abituati ai rumori di sottofondo i problemi sono simili ai nostri contando che loro hanno un sistema uditivo più sviluppato ed arrivano a sentire rumori ben più lontani e forti. Molti cani hanno più paura per i rumori improvvisi come il passaggio delle moto con motori più potenti, fuochi d’artificio e petardi. C’è quindi un aumento delle paure e  crisi di panico dovuto a rumori non naturali e di cui non riconoscono la fonte. Questi momenti di panico, soprattutto se non controllati e se non c’è un supporto del proprietario aumentano lo stress del cane e possono portare alla nascita di comportamenti pericolosi come la fuga, l’autolesione o l’aumento dell’aggressività intra ed interspecifica che possono nuocere il cane o chi gli sta intorno.  Inoltre una non consapevolezza del proprietario su come agire per aiutare il cane in questi momenti di panico può portare ad una perdita di fiducia del cane e una sbagliata crescita dell’individuo.

Un altro elemento di disturbo è l’abbaio continuo di cani che vengono lasciati incustoditi per esempio in giardino e che sono esposti a continui rumori di diverso genere e non riescono ad adattarsi. Questo causa anche uno stress in nei cani nelle abitazioni vicine che abbaiano in risposta senza però conoscere e quindi capire il motivo di tanta agitazione. L’abbaio è spesso un comportamento stereotipato di cani sottoposti a maggiori stress come per esempio i cani in canile che abbaiano in contemporanea appena inizia uno. Questo crea un circolo vizioso in cui un rumore fa scattare l’allarme, un cane abbaia e tutti i cani vicini partono in risposta andando avanti a lungo.

I cani in canile sono meno esposti a rumori antropici, il che vuol dire che sono meno esposti a esperienze negative, ma dall’altra parte avranno meno facilità di adattamento una volta adottati. Durante il loro soggiorno in canile vengono quindi fatti programmi di rieducazione per abituarli a diversi ambienti che potrebbero incontrare e quindi rendendo più facile una loro adozione. Per un cane nato o vissuto per la maggior parte in canile un minimo rumore può essere un grande ostacolo. Durante la riabilitazione i cani vengono esposti a diversi oggetti, terreni partendo dai più semplici come la presenza di sedie fino ad arrivare all’automobile prima ferma poi in movimento.

Per cani meno spaventati si inizia a portarli fuori per esempio in parchi dove i rumori delle città sono mascherati e quindi meno pericolosi. Man mano aumenta il grado di difficoltà arrivando a capire qual è il livello di stress acustico che ogni individuo può tollerare.

Per aiutarli bisogna creare fin da subito esperienze conoscitive in modo positivo. Per esempio la macchina non deve essere solo una cosa brutta che mi porta dal veterinario, ma anche una cosa che anche se mi spaventa poi mi porta in posti divertenti come un parco.

Controllare sempre le reazioni a rumori diversi e non forzare troppo l’esposizione, un cane che ha paura degli spari non si abituerà sentendoli di continuo. Cercare sempre di tutelarli in presenza di fonti di stress dando conforto quando ci viene chiesto. Alcuni cani in momenti di paura preferiscono nascondersi, altri preferiscono il nostro supporto con qualche carezza o semplicemente la nostra presenza.

Permettere loro di avere un luogo dove sentirsi sicuri e protetti sia in casa che fuori.

Ora passiamo brevemente a parlare di comunicazione canina in ambiente urbano.

La comunicazione canina avviene in modo diverso da quello che avviene tra noi umani, soprattutto in termini di spazi e tempi. I cani hanno bisogno di spazio per comunicare, infatti iniziano a scambiarsi informazioni anche da molti metri di distanza per poi decidere se avvicinarsi o meno. Il tempo poi per mettere in atto tutti i comportamenti necessari per una giusta comunicazione e comprensione dell’altro individuo sono molto più lunghi rispetto ai nostri. Due cani che si incontrano iniziano a studiarsi da lontano scambiandosi informazioni sul proprio genere, età, status, salute e molto altro.

Spesso i cani in città sono al guinzaglio e forzati a interagire o no a seconda del volere del proprietario. Oppure vengono messi a socializzare in aree cani spesso piccole e sovraffollate dove solo alcuni cani stanno veramente bene.

Quindi alcune veloci regole sono il non far incontrare cani al guinzaglio in quanto vengono a meno tutte una serie di comportamenti necessari alla giusta socializzazione.

Non forzare il proprio cane a socializzare e cercare di vedere se in quel momento si sta veramente divertendo.

 

Dogsitter petsitter milano
La mia cagnolina Charlie

 

 

 

 

 

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