cinofilia

La neotenia: comportamenti e aspetti infantili nei cani.

Vi siete mai chiesti perchè alcune razze di cani, soprattutto molossoidi hanno occhi grandi, musi schiacciati e comportamenti apparentemente molto infantili? Oppure come sono nati alcuni colori di mantello molto colorati e pezzati non presenti in natura?

Ebbene la domesticazione del cane comportò una sorta di “regressione” delle caratteristiche morfologiche dell’adulto verso l’aspetto infantile: orecchie pendenti, occhi grandi e tondeggianti, musi schiacciati e perfino la pezzatura del mantello sono tutti caratteri che non esistono nel cane selvatico. L’uomo ha selezionato sempre di più diverse tipologie di cane in base alle caratteristiche che gli servivano per determinate attività sia fisicamente che in base al comportamento (anche se meno consapevolmente). Nel 1995 diversi autori tra cui Coppinger e Schneider dimostrarono che le razze dei cani potevano essere suddivise secondo aspetti neotenici in quanto la manipolazione della morfologia poteva influenzare carattere e temperamento e viceversa.

Facciamo un passo indietro: Viene definita neotenia il fenomeno evolutivo per cui negli individui adulti di una specie permangono caratteristiche morfologiche e fisiologiche tipiche delle forme giovanili (Konrad Lorenz). Quindi si è visto che la domesticazione del cane comportò una sorta di regressione dell’adulto verso l’aspetto infantile soprattutto in alcune razze e gruppi. Alcuni autori hanno quindi diviso le razze in gruppi seguendo lo schema della neotenia. Questa suddivisione è una tra le tante e non va presa sapendo che ogni individuo è comunque diverso dall’altro e ci sono altri fattori insieme. Vediamo i vari gruppi:

Primo stadio, infantile: Le caratteristiche fisiche sono: orecchie piccole e pendenti, occhi grandi, cranio tondeggiante e corpo tozzo. In natura i cuccioli sono legati alla madre e ai fratelli, e hanno paura del mondo esterno questo nei cani si riflette con individui poco interessati a cosa succede fuori e che si fidano di pochi individui della famiglia. Ne fanno parte principalmente i molossoidi e cani da compagnia, sono molto territoriali e poco consoni a fare attività. Sono anche grandi lottatori in quanto spesso non hanno comportamenti rituali tipici dei lupi e canidi adulti. Sono spesso cani impulsivi e poco inclini a comunicare. Questa caratteristica per esempio fa si che molto molossoidi siano poco socievoli con gli altri cani.

Secondo stadio, gioco: Fisicamente hanno orecchie più lunghe, ma pendenti o semierette, muso più lungo e corpo più proporzionato. Sono cani molto curiosi e vivaci come i cuccioli di lupo dal 3 ai 4 mesi che iniziano ad interagire con individui al di fuori della famiglia. Sono molto curiosi e questo si vede nei cani che hanno una forte tendenza a prendere tutto in bocca. Le razze tipo sono i braccoidi e soprattutto tutti i retrievers cani molto socievoli e collaborativi.

Terzo stadio, il pastore: Le orecchie sono ormai erette o quasi erette, il muso si è ulteriormente allungato, l’andatura è agile e sciolta. Tra i 4 e i 6 mesi in natura i cuccioli imparano gli ordini gerarchici e ordinamento del branco, questa ne fa cani molto collaborativi. Inoltre iniziano a mettere in atto comportamenti predatori come inseguire e sorpassare ogni oggetto in movimento. Tra le razze ci sono la maggior parte dei lupoidi, specialmente quelli da pastore.
Questi cani sono adatti a compiti di guardia, perché già territoriali; di difesa, perché sono pronti a tutto per il padrone-capobranco; di pista, perché conoscono già le tecniche di caccia che li spingono a usare l’olfatto; di conduzione del gregge, perché tendono a “raggruppare” gli animali che vengono loro affidati. Le razze che appartengono al terzo stadio sono quelle più duttili ed eclettiche, perché  mostrano una maturità psichica “quasi” adulta ma restano assai dipendenti dai superiori gerarchici.

Quarto stadio, tallonare: Fisicamente sono dei lupi adulti cioè con orecchie dritte, muso lungo, corpi agili e muscolatura ben sviluppata. Sono cani indipendenti, fortemente interessati al mondo esterno e predatori completi perchè in natura iniziano ad andare a caccia con gli adulti. Ne fanno parte principalmente i cani nordici, cani molto gerarchici, e collaborativi, ma se si entra nel loro interesse e senza prese in giro.

Quinto stadio, adulto: Assomigliano anche loro ai lupi adulti, non abbaiano quasi mai in quanto è un comportamento infantile (possono ululare). Sono molto indipendenti e predatori come tutti i levrieri e alcune razze nordiche. Sono pochi cani appartenenti a questo gruppo e possono essere comunque dei grandi compagni di vita.

Questa suddivisione è molto interessante per fare alcune considerazioni si comportamenti presenti in alcune razze piuttosto che in altre. Per esempio la grande collaborazione dei cani da pastore è dovuta al fatto che ricordano i lupi giovani curiosi e pieni di energia. Mentre la forte reattività di alcuni molossi come i pitbull e la bassa tolleranza coi cospecifici è dovuta al fatto che non hanno le competenze comunicative proprio come i cuccioli di lupo. Questo è un modo per conoscere ancora meglio il nostro amico a quattro zampe e imparare a gestirlo al meglio per evitare problemi e incidenti, ma vivere una vita piena e serena.

 

Dominanza, capobranco…ma di chi?

Spesso mi viene detto: “il mio cane è dominante” oppure “il mio cane non mi vede come capobranco” oppure mi viene chiesto come fare si che il cane ubbidisca e basta. Ma ragioniamo un attimo sul significato delle parole:

Una definizione base di dominanza è “modello di comportamento secondo il quale gli individui stabiliscono le gerarchie di gruppo”. Quindi è un tipo di gerarchia e relazione in un gruppo di individui di un gruppo famigliare della stessa specie. Essendo il cane e l’uomo appartenenti a due specie bene diverse e definite non ha senso parlare di dominanza in quanto non porta nessun beneficio. i nostri cani non vivono la loro vita cercando di prendere decisioni e conquistare il letto o il divano. Non ha quindi senso cercare di obbligarli a regole come mangiare dopo di noi, entrare in una camera solo con il nostro permesso o altro rischiamo solo di aumentare la loro frustrazione.

Un altro punto è che è stato dimostrato con studi scientifici che cani e lupi hanno modi molto diversi di gestione del branco e delle relazioni tra individui. I lupi (parlando di quelli selvatici) sono formati da individui strettamente imparentati tra loro in cui i più anziani, e quindi più competenti, guidano i giovani creando vere e proprie gerarchie famigliari. I membri più in alto sono quelli che danno sicurezza, protezione e prendono decisioni importanti e sono quelli che fanno meno per essere ascoltati di più. Nei gruppi di cani ferali o randagi invece non ci sono gruppi stabili e in base alle risorse disponibili gli individui si uniscono o dividono dal gruppo. I nostri cani quindi creano dei legami con altri individui che possono essere più o meno duraturi del tempo e variabili. Non ha quindi senso parlare di dominanza tra individui che si conoscono dieci minuti al parco piuttosto si parla di capacità di comunicazione e tolleranza alla presenza di altri individui.

I nostri cani quindi hanno bisogno di rispetto, di una guida che li faccia vivere al meglio nel mondo e che li porti a potersi esprimere per quello che sono. Dobbiamo essere i loro compagni di vita, diventare i loro amici e non reprimerli come se dovessero ubbidire a delle regole senza senso. Chi tende a usare molto il controllo, voler essere padrone è perché non riesce a stare in modo sereno con gli altri e quindi nemmeno con un cane.

TRICKS: PICCOLI TRUCCHI PER DIVERTIRSI CON IL PROPRIO CANE.

Fanno parte dei tricks tutti quei comportamenti che possiamo insegnare al cane, che non hanno una funzione precisa, ne fondamentale nella vita. Servono per creare momenti divertenti oppure creare sequenze per far lavorare con il cane, per esempio cercare e mettere via determinati oggetti.  Alcuni esempi sono: dare la zampa, passare sotto le gambe, l’orsetto, rotolarsi, girare su se stessi o intorno ad un oggetto, toccare qualcosa, fare il morto, l’inchino e molti altri.

Ogni comportamento viene impostato in apprendimento in una o più sessioni e a seconda del cane sceglieremo la modalità e i tempi giusti. Per scegliere quale trick fare bisogna tener conto della costituzione del cane e della sua forma fisica, ma quasi tutti sono facilmente fattibili da tutti i cani iniziando da quelli un più semplici. Man mano che si va avanti nel creare nuovi comportamenti il cane migliorerà la capacità di imparare e collaborare con noi. I tricks possono poi essere messi insieme in sequenze in modo da creare piccole coreografie divertenti. queste piccole sessioni di lavoro servono  per sviluppare le conoscenze e capacità  del nostro cane, oltre a mantenere il fisico in salute (e anche il nostro visto che ci dovremo muovere molto!).

Alcuni tricks, quando sono totalmente acquisiti dal cane, possono venire usati in momenti stressanti per diminuire l’attenzione del cane verso lo stimolo stressante e renderci partecipi del suo essere o per migliorare la concentrazione del cane in una certa situazione difficile da gestire. Inoltre possono essere utili per conoscere vari oggetti e interagire con diverse persone soprattutto per cani che hanno delle paure nei confronti di ciò che non  conoscono. Per esempio l’uso del corpo umano (passare sotto, girare dietro) è un modo per far interagire cani timidi con le persone. I tricks sono poi la base di alcuni sport e possono anche essere un modo per sfogare e migliorare l’attenzione del cane prima di una lezione o gara.

Se volete imparare qualche tricks e condividere con altri in piccole sessioni veniteci a trovare al campo ad Abbiategrasso!

apprendimento

I cani hanno bisogno di sviluppare quattro tipi di competenze nonostante spesso si guardi solo i lati fisici e sociali. Guardiamo le quattro competenze:

fisiche come mangiare, muoversi, dormire. Questi bisogni sono i più essenziali, e quindi vengono praticamente sempre rispettati. Nell’apprendimento al cane viene data la possibilità  di conoscere meglio il proprio corpo e come usarlo per muoversi nello spazio. Molti cani, per esempio, non sono a conoscenza della parte posteriore del loro corpo. Facendoli toccare oggetti col le zampe posteriori può renderli più conoscenza di avere una parte posteriore e quindi controllarla meglio. Questo aspetto è molto utile nel cuccioli in fase di crescita oppure nei cani con problemi fisici. Inoltre può aumentare la nostra conoscenza su come si muovono i cani e quindi trovare il modo di aiutarli in caso di necessità  o imparare a leggere i loro segnali corporei usati per comunicare. Anche il nostro orientamento e uso nel corpo è fondamentale nell’apprendimento in quanto i cani leggono molto la direzione nel corpo per capire cosa devono fare. Decidere che movimenti utilizzare per dare dei segnali è importante per dare informazioni chiare.

sociali: interagire con individui sia interspecifici sia intraspecifici, in quanto fin da cucciolo è importante che i cani, conoscano il mondo dove andranno a vivere. I cani hanno bisogno di una famiglia dove sentirsi sicuri ed accolti, ma anche di sapere come muoversi nel mondo esterno. Nell’apprendimento la relazione più importante è quella col proprietario che infatti viene sviluppata molto durante le sessioni. Durante le sessioni si innesca una relazione basata sulla fiducia reciproca. Infatti si aiuta i cani a fidarsi del proprietario a tal punto di fare cose che prima risultavano negative e incutevano un certo livello di timore. Cane e proprietario si uniscono nella ricerca di cose divertenti da fare in modo da innescare un gioco divertente per entrambi. Un altro aspetto è quello di rispettare i tempi e le richieste di entrambi, non chiedo ad un cane di fare qualcosa se in quel momento per esempio  qualcosa che lo preoccupa. Infatti l’apprendimento è creare un momento divertente dove la principale caratteristica e creare una sintonizzazione tra cane e proprietario. Un altro aspetto è aiutare cani diffidenti verso le persone o oggetti. Infatti molti cani col tempo e la pazienza giusta possono decidere di avvicinarsi sempre di più pur di ricevere un boccone. Da qua la strada per il divertimento sarà  più  facile grazie alla totale scelta del cane che è libero di andare via o rimanere infatti si associa qualcosa di positivo a qualcosa che prima era, per il cane negativo.

-mentali saper crescere come individuo con le proprie caratteristiche che rispecchiano la sua individualità  di quel cane in diverse situazioni. Questo aspetto è meno visto dai proprietari, ma fin da cucciolo il cane deve poter sviluppare anche le proprie competenze mentali. Nell’apprendimento si può vedere come man mano che si va avanti il cane usa sempre di più questo aspetto per capire al meglio come arrivare prima al rinforzo. Infatti l’attività mentale del cane è talmente alta che le energie usate superano alla lunga quelle usate per un’ora di corsa nei boschi. Questo non vuole dire che dobbiamo fare solo apprendimento per farli stancare, ma far usare al meglio la mente ai cani li aiuta a ragionare e trovare le migliori soluzioni. Infatti un cane con competenze mentali sviluppate sarà poi in grado di usare le cose acquisite durante le sessioni anche nella vita quotidiana. Inoltre, l’apprendimento è comunque un modo di divertirsi e far allenare il cane in momenti in cui non si può uscire.

Emotive- la necessità  di saper gestire le proprie emozioni in vari momenti della vita. Fin da cucciolo il cane è alle prese con le emozioni create dalle diverse situazioni in cui si trova. Durante l’apprendimento il cane manifesterà diverse emozioni come per esempio sentirsi frustrato per aver sbagliato o eccitato all’idea di ricevere un boccone. Il saper usare al meglio queste emozioni lo aiuterà  poi nella relazione con altri individui. Un esempio è la gestione dell’eccitamento che può essere visto come positivo, ma se esagerato può creare problemi. Infatti cuccioli troppo irruenti possono diventare adulti pesanti da gestire nelle socializzazioni e quindi aver poi difficoltà  nell’interagire con altri cani o persone. Cani in preda alle proprie emozioni possono diventare un problema per se stessi e gli altri in quando sono ingestibili. Nell’apprendimento nulla  è statico e usare le emozioni, imparando a leggerle aiuta a migliorare le competenze proprie e del cane. è anche importante sincronizzare le proprie emozioni a quelle del cane che percepisce il nostro stato d’animo in ogni momento. Per lavorare bene bisogna volerlo ed essere nello stato mentale giusto per farlo, se siamo distratti, arrabbiato o stanchi avremo diversi risultati. Riconoscere le emozioni del proprio cane non è difficile basta veramente una minima conoscenza del cane.

In conclusione l’apprendimento è dare al cane competenze da sviluppare associando qualcosa di positivo e un rinforzo. Questo sviluppando anche la relazione col proprietario e conoscere l’ambiente esterno per poter sapersi gestire al meglio. Il cane impara a collaborare con noi in assenza di conflitti e migliorare la relazione con le persone. Inoltre può essere utile per insegnare l’autocontrollo e la giusta gestione del cane da parte delle persone.

Tipi di apprendimento:

Ci sono due tipi di apprendimento:

stimolo: dove all’inizio creo io un comportamento inducendolo ed il cane segue,  uso un boccone poi solo il segnale. è importante che il cane riesca a staccarsi dal cibo, in quanto il comportamento delle essere visto come una cosa divertente che verrà  poi premiata.

Modellamento classico:  creo un’associazione temporale tra eventi. Il cane fa un comportamento corretto e io lo associo al premio, man mano il cane saprà  quale comportamento sarà  utile per ricevere il rinforzo. Ci sono due diversi tipi di modellamento, quello classico e quello operante in cui posso usare il  clicker.

Il clicker:

il clicker è uno strumento che si può usare nell’apprendimento come aiuto in più, infatti il metodo è sempre quello del rinforzo positivo. Ma durante la sessione di lavoro non cambierà il nostro metodo, infatti possiamo usare gli stessi movimenti, emozioni che usiamo senza clicker. Invece è uno strumento di precisione, aiuta il cane a concentrarsi meglio sul comportamento e aiuta noi a dare informazioni più precise. Il click va fatto nel momento del comportamento mentre magari la nostra voce arriva dopo e con le sbagliate emozioni. Durante una sessione il lavoro è diviso in tre parti comportamento-click.rinforzo, il clicker aiuta il cane a dare più importanza alla prima metà  che alla seconda in modo da staccare la testa dal cibo. Infatti è importante che il clicker non venga associato al cibo, ma al comportamento. Infatti mentre tra il comportamento e il click non ci deve essere un tempo lungo tra il click e il rinforzo può succedere di tutto.

Il guinzaglio: strumento di tortura o di piacere?

Lavorando come educatrice cinofila, facendo la dog sitter e pensione per cani mi capita di lavorare con molti tipi di cane diversi tra loro per razza, individuo ed esperienze. La cosa che quasi sempre stupisce i proprietari è che con me il loro cane non tira al guinzaglio. L’altra cosa di cui molte persone si stupiscono è che spesso cammino con 3 o 4 cani al guinzaglio senza problemi. Un cane che tira può essere anche pericoloso, per se stesso e per gli altri per questo cerco di far in modo di evitare che accada. Non avendo doti magiche, per far in modo che la passeggiata sia un momento piacevole per tutti seguo alcune semplici regole, vediamole insieme!

Fin da cuccioli i cani hanno bisogno di fare esperienze ed esplorare il mondo che li circonda, Evitiamo di bloccarli appena si spostano da noi e mettono giù il naso, lasciamoli andare a curiosare. Più noi tiriamo più loro tireranno e si andrà ad incentivare il gioco del tiro alla fune dove chi tira di più vince. Cerchiamo di stare col nostro cane il più possibile evitando di guardare sempre il cellulare. Se mentre noi scriviamo messaggini, guardiamo facebook il nostro cucciolo ci tirerà dove vuole una volta diventato adulto lo farà ancora, ma peserà il doppio e tirerà più forte.

Durante la passeggiata interessiamoci a loro andando a fargli conoscere nuovi posti e rendendoci partecipi di cosa fanno. Ogni tanto richiamiamo la loro attenzione chiedendogli piccole cose da fare (tipo cercare cibo, un semplice esercizio o proponendo un gioco) in modo da essere attivi e non solo dei pesi all’altro capo del guinzaglio. Fermiamoci a fare piccole pause anche solo per riposarci e permettere loro di capire dove sono e cosa fare. Piuttosto che trascinarli via richiamiamo la loro attenzione e usiamo qualcosa, tipo dei bocconi.

Abituiamoli da subito al richiamo e alterniamo momenti di libertà (in zone chiuse e idonee per i cani) a momenti di camminata al guinzaglio in modo che si abituino subito alle due alternative. La passeggiata deve essere fatta di momenti dove siamo noi a decidere la strada e il tempo e momenti in cui è il cane a scegliere dove andare e quanto annusare. Ovviamente chi è alla guida deve farlo in sicurezza senza andare incontro a pericoli. Se dobbiamo fare commissioni e quindi siamo noi a decidere dove andare diamo dei chiari segni al cane che ci deve seguire senza storie. Quando abbiamo finito i nostri giri premiamolo con un momento dedicato a loro dove possono decidere dove andare e cosa fare.

Abituiamoli da subito al richiamo e alterniamo momenti di libertà (in zone chiuse e idonee per i cani) a momenti di camminata al guinzaglio in modo che si abituino subito alle due alternative. La passeggiata deve essere fatta di momenti dove siamo noi a decidere la strada e il tempo e momenti in cui è il cane a scegliere dove andare e quanto annusare. Ovviamente chi è alla guida deve farlo in sicurezza senza andare incontro a pericoli. Se dobbiamo fare commissioni e quindi siamo noi a decidere dove andare diamo dei chiari segni al cane che ci deve seguire senza storie. Quando abbiamo finito i nostri giri premiamolo con un momento dedicato a loro dove possono decidere dove andare e cosa fare.

Se il cane tira per tutto il tragitto, potrebbe essere che lo portiamo sempre nello stesso posto e quindi lui si aspetta di fare il solito giro e sentire i soliti odori. Anche i cani si annoiano e soprattutto tendono a diventare ripetitivi se non vengono stimolati andando ad anticipare sempre di più le nostre mosse. Cammino più in fretta per arrivare là e poi tornare a casa. Cerchiamo di creare nuovi percorsi, magari anche semplicemente lato della strada o piccole deviazioni in modo da evitare che il cane ci preceda, e creare un’aspettativa aumentando l’attenzione su di noi. Se il cane tira verso gli altri cani e verso altri stimoli (persone, bici, macchine) è semplicemente perchè non sa come comportarsi in quel momento. Cerchiamo di dargli tempo, fiducia e sicurezza in modo che non si sentano soli ad affrontare il mondo. Quando il cane tira e si agita stiamo fermi in modo che lui non abbia la possibilità di fare quello che vuole e veda che non riceve nulla in cambio. Appena smette e ci dà attenzione allora lo andiamo a premiare con la voce e all’inizio anche con dei premi. Alcuni cani hanno bisogno di più tempo per sentirsi sicuri e di una maggiore distanza dallo stimolo che lo spaventa. Se un cane è reattivo alle macchine inizierò a portarlo fuori dove c’è poco traffico per poi andare a lavorare, insieme ad un educatore e vedere fin dove lui possa avvicinarsi. Piano piano mi avvicinerò allo stimolo appena vedrò che il cane mette in atto i comportamenti giusti senza andare in stress.

Se lui tira per andare sempre dritto e veloce facciamo delle deviazioni, dei percorsi anche intorno a oggetti che troviamo come macchine, alberi, pali in modo che lui si senta obbligato a dare attenzione a dove stiamo andando.

La passeggiata al guinzaglio deve essere un momento piacevole di condivisione tra noi e il nostro cane. Ovviamente si possono fare passeggiate anche con gruppi di persone e altri cani. Ma una regole è quella di evitare l’incontro tra cani soprattutto se diventano insistenti. I cani hanno una comunicazione con tempi e distanze maggiori delle nostre infatti un cane sa già chi ha davanti a un centinaio di metri (maschio, femmina, adulto etc). Il guinzaglio accorcia troppo i tempi e le distanze per permettere una giusta comunicazione. Per i cuccioli poi se vengono fatti incontrare solo al guinzaglio poi per il resto della vita ad ogni cane che vedono vi tirerà verso di lui tirando sempre di più. Se incontriamo un amico oppure vogliamo comunque farli conoscere facciamo una cosa veloce e rispettando i loro tempi evitando giri ed aggrovigliamenti di guinzagli.

Il guinzaglio è uno strumento che va conosciuto e fatto conoscere al cane fin da subito. Spesso mi viene chiesto qual’è meglio (lasciando perdere quello a strozzo ovviamente) e se meglio collare o pettorina. Ma la risposta bisogna vederla facendo provare il cane e vedere con quale o la miglior risposta. Infatti tutti gli strumenti fanno male se usati male e bene se usati nel modo giusto. Qua faccio una parentesi sul flexi, per me strumento sbagliato e pericoloso. Infatti il flexy nasce per essere tirato e incentiva ancora di più il cane a tirare. Se cade non si ferma e il pezzo di plastica può essere pericoloso andando a far male a qualcuno o al cane spaventandolo. Se vogliamo permettere al cane di avere più spazio (magari in campagna) usiamo delle lunghine meno pericolose e più simili al guinzaglio classico.

Ed infine, ricordiamoci sempre che nessuno meglio di un maestro può aiutarci a comprendere ad educare il nostro amico.

Quindi, senza timore, mano al telefono e chiamiamo un educatore qualificato: con pochi esercizi saprà rendere speciali le nostre passeggiate!

 

Cani grossi e piccoli: possibile convivenza?

Mi viene spesso chiesto consiglio per far convivere un cane di grossa taglia con uno piccolo. Che sia per un breve periodo o una scelta dovuta ad un cambiamento di vita è bene sapere alcune cose. Anticipo che non c’è una risposta giusta perchè ogni situazione è diversa in base agli individui, canini e umani e alla situazione. ma è comunque giusto anticipare alcune nozioni di base e sapere di dover prendere determinate precauzioni.

Il rischio principale è dovuto alla grossa differenza di peso e quindi forza dei due individui che anche giocando possono correre dei rischi. Un cane di 25 kg può ferire anche gravemente un cagnolino di 5 kg semplicemente andandogli addosso un pò come se noi giochiamo con un bimbo piccolo. Quindi è giusto capire se il cane più grande è in grado di controllare la propria forza e se ha il controllo del proprio corpo per gestire l’altro. Il nanetto dovrà invece essere in grado di sapere gestire il compagno senza averne paura. Il gioco e la socievolezza con varie tipologie di cani la si impara con l’esperienza, che può essere fatta in aree cani, passeggiate o asili durante la crescita del cane. Un aspetto importante quando cresciamo un cane nella nostra società in  cui possiamo incrociare diverse razze e taglie in giro, dal maremmano al piccolo maltese.

Un aspetto molto importante è poi la predazione, quanto istinto predatorio ha il cane? se il piccolo jack russell viene scambiato per una lepre ogni volta che si muove non avrà vita facile. Un pò come la prova coi gatti è giusto sapere quindi se il nostro cane ha un istinto marcato e se lo controlla o meno.

Ultima, ma fondamentale informazione è la capacità sociale dei due cani. Se sono ben socializzati e hanno una giusta comunicazione tra simili sarà più facile. Un chihuahua che è sempre stato in casa o in braccio non riuscirà a comunicare bene con il nuovo arrivato creando tensioni e problemi.

Vediamo ora un elenco delle precauzioni da prendere:

Se possibile iniziamo a far conoscere i due cani in zone neutre facendo passeggiate in modo che si conoscano per gradi. Se sono tranquilli possiamo farli incontrare con delle lunghine o a rete e poi liberi. Se possibile possiamo mettere come precauzione iniziale la museruola (basker) al cane grosso in modo che non possa ferire gravemente l’altro. Se saputa portare la museruola non è una tortura, ma per il cane solo uno strumento che tutela lui e noi. Evitiamo giochi e situazioni di stress per non creare motivazioni di liti.

In casa mettiamo dei cancelletti in modo da tenere i cani separati inizialmente e vedere come reagiscono in sicurezza alla vista dell’altro. Il cancelletto è utile quando il cane di piccola taglia ha bisogno di staccare e stare in sicurezza oltre che servire quando sono soli. Infatti non lasciare i cani soli insieme se non abbiamo la sicurezza totale che si tollerino e rispettino.

Dobbiamo essere consapevoli che non sempre la situazione può evolvere al meglio, e può capitare che i due cani non possano convivere liberamente insieme. Questo perchè può sorgere qualche aspetto che non li fa entrare in sintonia. Può essere che siano dello stesso sesso, è difficile per esempio che un pit bull conviva serenamente la presenza di un maschio anche se di taglia piccola in casa. Oppure uno dei due cani abbia una forte motivazione territoriale che non accetta l’altro in casa (magari fuori si). In questo caso se non abbiamo alternative dobbiamo essere pronti a tenere i due cani separati tutelando entrambi.

Diffidate di chi dice che col tempo si abituano, chi sostiene che alcune razze amano i cani di taglia piccola e viceversa. Andare d’accordo con un altro cane non è facile come per noi non è facile andare d’accordo con tutti soprattutto se sono molto diversi a livello fisico e caratteriale. Chiedete sempre consiglio a chi è esperto cercando di fare il percorso più idoneo per voi e il cane. 

Come risolvere il problema della pipi in casa del cane cucciolo e adulto:

I cani sono animali tendenzialmente puliti, imparano già i primi mesi di vita dalla mamma a sporcare lontano da dove mangiano e dormono. Dopo lo svezzamento se glielo si insegna nel modo giusto e con un po’ di pazienza è facile evitare che facciano pipi in casa. In natura le feci vengono fatte lontano dai luoghi di riposo e dove mangiano.

Tutte le informazioni e i consigli sono da vedersi se il cane è sano e non ha problemi a livello del sistema urinario, intestinale o comportamentale. Consiglio sempre una visita dal veterinario se il problema non si risolve nei tempi necessari e prima di lavorare su eventuali motivi comportamentali.

Iniziamo a vedere come fare quando arriva un cucciolo in casa:

Inizialmente il piccolo andrà a farla un po’ in giro cercando luoghi più tranquilli, ma se facciamo attenzione noteremo che principalmente sporcherà dopo aver fatto la pappa, giocato o appena sveglio. Possiamo prendere questi punti come inizio per portarlo fuori, per esempio subito dopo la pappa oppure appena finito di giocare o ancora meglio giocando fuori in un posto tranquillo. Iniziamo a far uscire il cucciolo sempre negli stessi orari in modo che inizi a regolarsi durante la giornata e ovviamente facendolo uscire spesso all’inizio anche ogni 3 ore. Piano piano poi diminuiamo le uscite mantenendo quelle che saranno le uscite giornaliere che vogliamo mantenere.

In casa evitiamo di sgridarlo se troviamo delle sorprese in giro, l’unica cosa che capirà e che siete arrabbiati con lui, ma non collegherà il fatto di aver sporcato. Mettere il muso nella pipi, urlare e chiuderlo da una parte non serve a nulla se non ad aumentare l’ansia e fargli perdere fiducia in voi. Se proprio volete proteggere i pavimenti usate dei giornali, imparerà che se proprio scappa la farà li avendo cura di toglierli man mano che la farà sempre di più fuori. Ora usano molto le traversine, ma dipende molto dal cane e da come viene usata, spesso confonde un po le idee su quando si può e quando no. Inoltre diventa difficile distinguere la traversina da un tappeto soprattutto se cambiamo casa o ambiente. Se per esempio amiamo viaggiare col cane sarà difficile abituarli nei posti nuovi.

Quando la fa in casa è utile pulire bene dagli odori in modo che non abbia la curiosità di rifarla nello stesso punto, stando attenti a non utilizzare prodotti a base di ammoniaca, la quale richiama l’odore della pipì.

Fuori premiamo il cucciolo appena sporca con qualche premio o una carezza o un semplice “bravo” in modo che lui associ la pipi/cacca ad una cosa positiva. Per aumentare la voglia di sporcare andiamo in posti dove ci sono odori, possibilmente di altri cani, in modo che aumenti la curiosità e torniamo in posti dove l’ha già fatta. Alcuni cuccioli all’inizio la fanno solo sull’asfalto o sull’erba e a volte si sentono inibiti dal guinzaglio, provatele un po’ tutte e prima o poi arriva!

Da non scordare mai: il cucciolo è un pò come un bambino. Le sue priorità sono dormire, mangiare, giocare, imparare. Spesso capita che nella “distrazione” del momento si renda conto che gli scappa la pipì e quindi la faccia di colpo, non appena è più tranquillo o nel bel mezzo del gioco. Non arrabbiatevi: è normale. Sono giovani, non hanno un perfetto controllo della vescica e hanno ben altre cose a cui pensare, come scoprire il mondo, relazionarsi con noi e con gli altri cani. Per questo motivo è anche inutile stare fuori tanto, ma meglio fare tante uscite più brevi.

Ricordatevi che i cuccioli sono molto emotivi, spesso fanno qualche goccia di pipi in momenti di estrema felicità (quando arrivate a casa per esempio), o di spavento/ansia è normale e piano piano passa crescendo.

Nei cani adulti:

Anche i cani adulti possono sporcare in casa, perchè non hanno mai imparato a farla fuori, magari sono cresciuti chiusi in un serraglio, oppure per diversi motivi che analizzeremo. Nel caso di una mancata educazione il sistema è come nei cuccioli, cercando di capire dove il cane preferisce sporcare. I cani hanno bisogno di sentirsi sicuri per poter fare pipi e cacca perchè è cosi che lasciano segnali del proprio passaggio. Inizialmente sarà meglio andare in posti tranquilli e poco frequentati in modo che lui si senta libero di sporcare. Man mano che prenderà confidenza nel farla fuori possiamo poi cambiare posto vedendo dove il nostro amico riuscirà a sporcare. Sempre come nei cuccioli il cane non deve mai essere sgridato se la fa in casa, il rischio è che lui associ la pipi con una sgridata e quindi non la farà più in vostra presenza nemmeno fuori. Anche qua ricordatevi che un cane in ansia probabilmente non farà pipi. Evitate di stare fuori tanto se lo vedete agitato perchè aumenterà solo il malessere del cane. Piuttosto tornate a casa e uscite poco dopo oppure spostatevi in un luogo per il cane sicuro e piacevole.

Se il vostro amico la fa ancora in casa, nonostante la faccia anche fuori potrebbero esserci problemi di ansia o territorialità. Problemi di stress e ansia possono essere dovuti al fatto che soffra di ansia d’abbandono o di solitudine o semplicemente che si annoi soprattutto se sta molto da solo. In alcuni casi, se la fa negli stessi punti e soprattutto in alcune zone della casa potrebbe sentirsi in dovere di marcare il territorio.

In questi casi è bene sentire un educatore in modo da fare un programma educativo e capire i problemi alla base. In nessun caso è consigliabile ricorrere alla castrazione senza prima un controllo di eventuali problematiche fisiche e comportamentali. La castrazione non inibisce il comportamento sessuale ne di marcatura. Un cane castrato può continuare a marcare per vari motivi e continuare a sentire la presenza di femmine in calore. Una volta che il comportamento è stato messo in atto per modificarlo bisogna fare un percorso educativo per modificare i comportamenti sbagliati e sostituirli con quelli giusti. Essendo la castrazione non reversibile è prima consigliabile una visita comportamentale e valutare eventualmente la castrazione chimica. Infatti la castrazione può aumentare problemi di ansia e stress rendendo il cane ancora più insicuro. Solo una volta accertato che un cambiamento ormonale può portare a miglioramenti allora si può pensare di ricorrere alla chirurgia.

Ultima postilla: i cani timidi e paurosi

Questi cani hanno bisogno di più tempo per ambientarsi alla nuova famiglia. E’ molto comune che preferiscano fare pipì e cacca in casa piuttosto che uscire al guinzaglio. Per loro inizialmente è fondamentale non sgridarli, perché rischieremmo di spaventarli ancora di più.

Se non sporcano in esterna può essere perchè hanno paura dell’ambiente circostante quindi per aiutarli scegliamo un posto molto tranquillo, senza via vai o rumori forti e che sia vicino a casa. Ogni giorno, portiamoli in quel posto sempre agli stessi orari, sempre percorrendo lo stesso percorso, stando fuori magari anche solo 5 minuti a passeggiata. Non è importante inizialmente che sporchino fuori, ma che si abituino a uscire.

La cosa fondamentale però per questi cani è farsi seguire da un rieducatore cinofilo e/o un veterinario comportamentalista, che possano aiutare a gestire l’ambientamento del paurosino.

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